Quando rivolgersi a un Cardiochirurgo: segnali, diagnosi e opzioni terapeutiche

Quando rivolgersi a un Cardiochirurgo: segnali, diagnosi e opzioni terapeutiche

La Cardiochirurgia è la specialità medica che si occupa della diagnosi e del trattamento chirurgico delle patologie del cuore e dei grossi vasi sanguigni.

Spesso il ricorso al Cardiochirurgo avviene dopo un iter clinico complesso, spiega la Dott.ssa Claudia Calia, durante il quale il Cardiologo diagnostica una condizione che non può più essere gestita con i soli farmaci o trattamenti mininvasivi, come l’angioplastica.

Ci si rivolge al Cardiochirurgo in tutti quei casi in cui il cuore o le sue strutture anatomiche (valvole, arterie, camere cardiache) presentano un’alterazione significativa, che richiede un intervento chirurgico correttivo o sostitutivo.

Ecco alcune delle principali indicazioni:

  • Cardiopatia ischemica grave non risolvibile con angioplastica → necessita di bypass aorto-coronarico

  • Valvulopatie (stenosi o insufficienze valvolari) che peggiorano → richiedono sostituzione o riparazione valvolare

  • Aneurisma dell’aorta ascendente o del bulbo aortico → per prevenire la rottura o la dissezione

  • Difetti congeniti cardiaci (es. forame ovale pervio, tetralogia di Fallot, coartazione aortica)

  • Endocardite infettiva complicata → può rendere necessaria la rimozione e sostituzione della valvola infetta

  • Tumori cardiaci rari, ma potenzialmente gravi

  • Insufficienza cardiaca avanzata refrattaria ai farmaci → valutazione per impianto di assistenza ventricolare o trapianto di cuore

Non sempre la necessità di intervento cardiochirurgico si manifesta con segnali clamorosi. Tuttavia, alcuni sintomi devono far scattare l’allarme:

  • Dolore toracico persistente

  • Dispnea (affanno anche a riposo)

  • Sincopi o svenimenti

  • Palpitazioni associate a stanchezza

  • Edemi periferici e aumento ponderale improvviso

  • Soffi cardiaci rilevati dal medico

Il Cardiochirurgo esamina l’intera documentazione clinica (esami cardiologici, ECG, ecocardiogrammi, coronarografie) e valuta l’indicazione all’intervento o, eventualmente, il monitoraggio conservativo.

Viene definito un percorso personalizzato, che include la valutazione del rischio operatorio, il tipo di intervento più adatto (chirurgia tradizionale o mininvasiva), e il successivo percorso di riabilitazione.

Non bisogna temere la parola “chirurgia cardiaca”: la moderna cardiochirurgia è sempre più sicura, efficace e mininvasiva, con risultati eccellenti in termini di sopravvivenza e qualità di vita.


Condividi questo articolo sui tuoi social
Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Email
medisat_logo

Prenotazione esame e visite online